sabato 12 settembre 2015

Scrivere è un gioco. La sperimentazione ludica dei codici scritti alla scuola dell'infanzia

E' con piacere che pubblico uno stupendo percorso sull'approccio ai codici scritti progettato da un'amica e fortunatamente collega che ha condiviso con me l'anno di prova. Una maestra bravissima, da cui imparo ogni giorno e con cui c'è una grande sintonia.. quindi.. grazie Francesca!! Buona lettura!!!
 
Spesso i genitori dei bambini di 5 anni riversano molte aspettative nei confronti della scuola dell’infanzia circa l’apprendimento della letto-scrittura e considerano l’ultimo anno di frequenza come il più importante, in vista dell’imminente passaggio alla scuola primaria. Una delle richieste più frequenti rispetto all’attività didattica è legata all’organizzazione di specifici percorsi legati ad attività prescolastiche, che possa, nell’immaginario comune, rendere i bambini “pronti” per la scuola primaria. Si assiste sempre più, anche nella scuola, a fenomeni di precocismo, a voler bruciare le tappe come per voler arrivare per primi a un obiettivo, senza curarsi dell’importanza dei processi e dei tempi di maturazione individuali.
La scelta di lavorare su come i bambini si approcciano ai codici scritti, non vuole assecondare questa tendenza “all’anticipo”, ma al contrario nasce dalla volontà di “dare tempo al tempo”, di rispettare i percorsi di ricerca (individuali e di gruppo) specifici di questa fascia di età.
E’ un dato di fatto che, nell’età della scuola dell’infanzia, i bambini manifestino un interesse spontaneo verso i codici alfabetici e si pongono domande su di essi, formulando ipotesi e cercando di dare un’interpretazione. Questo perché, fin da piccolissimi, sono a contatto, attraverso varie modalità, con i segni scritti e riconoscono le lettere tra gli altri tratti grafici.
Il modo di conoscere dei bambini di 5 anni è ancora di tipo “globale”, non frammentato, come poi sarà nell’adulto, in ambiti disciplinari e ciò si riflette anche nel modo di avvicinarsi alla comunicazione scritta. Molto spesso  la “produzione scritta” dei bambini viene arricchita dall’incontro tra lettere e altri segni grafici non alfabetici o immagini, che rafforzano il significato della comunicazione.
Il lavoro proposto vuole essere una sorta di “accompagnamento” (in modalità ludica) nel passaggio da teorie provvisorie al graduale avvicinamento alla convenzionalizzazione della scrittura.  Ho cercato di rilevare le ipotesi dei bambini, le loro piste interpretative, il lavoro di “smontaggio  e rimontaggio” che compiono con le parole e lettere, le loro invenzioni e contaminazioni tra diversi codici. Ho proposto attività ludiche con lettere e parole, che permettessero di poterle manipolare (nel senso fisico del termine), scomporre e ricostruire. Particolare attenzione è stata data alla valenza comunicativa delle produzioni scritte dei bambini. Ogni messaggio, indipendentemente dal fatto che sia composto con segni convenzionali o no, implica una relazione, un altro a cui rivolgersi.

Il percorso è iniziato con un’uscita in paese a caccia di lettere e parole, armati di macchina fotografica.. I bambini hanno osservato, riconosciuto e fotografato parole e frasi, diventando consapevoli del fatto che siamo circondati da scritte che hanno un significato.
"C'è scritto che è un bidone"

"C'è la P di parcheggio.. significa che si può parcheggiare"

" Sui cartelloni c'è scritto cosa abbiamo fatto. Sui fogli ci sono i nostri nomi e quello che abbiamo detto noi"
Una volta tornati in classe, abbiamo sperimentato la scrittura tradizionale attraverso il GIOCO DELLA FIRMA.  Vengono comunque messi a disposizione materiali diversi. A seconda di quelli usati cambiano le tracce lasciate, la pressione da esercitare sul foglio, la precisione del segno.
 

In un secondo momento abbiamo sperimentato la scrittura in modo non convenzionale:
    -  SCRITTURA CON OGGETTI.  Proviamo a rintracciare la forma delle lettere in quella di oggetti di diverso utilizzo. L’attività invita ad osservare la forma degli oggetti e delle lettere trovando analogie e differenze.  Viene privilegiato il lavoro in piccolo gruppo.
 
 
Un martello può diventare una lettera L o una lettera T
 


Un festone si può trasformare nella lettera O oppure nella lettera C


 
-          IL GIOCO DELLE INIZIALI. I bambini, collaborando con gli altri, realizzano le iniziali del proprio nome con il corpo. Per farlo, devono ragionare sulla forma delle lettere e su come muovere il proprio corpo nello spazio. Successivamente, provano a trasformare graficamente le iniziali del proprio nome. Si tratta di un’operazione di smontaggio e rimontaggio, che attiva i processi di analisi e ricomposizione della forma delle lettere.
 



 
-          SCRITTURA E MATERIALI. I bambini sperimentano i materiali e li scelgono liberamente, nella convinzione che possano generare evocazioni e immagini mentali. Tale attività cerca di stimolare le potenzialità creative e comunicative, senza vincolare l’esperienza in un’unica direzione. Anche i bambini in genere insicuri si sentono legittimati a tentare.


 
Successivamente ci siamo avvicinati ad alcune forme di scrittura figurata. La SCRITTURA FIGURATA è quella forma di scrittura che, lavorando sul segno grafico, consegna significati multiformi alla lettera, o alla parola, stessa.
-          LETTERE RITAGLIATE Dopo aver osservato il libro di B. Munari “Alfabetiere”,  i bambini provano a utilizzare lettere ritagliate per comporre immagini. Questo gioco permette di lavorare su seriazione, classificazione, direzionalità, percezione dello spazio.
"Un omino di lettere e un cane di lettere"

"Un arcobaleno di lettere"
 
-          I CALLIGRAMMI. I bambini provano a cimentarsi nei calligrammi, componimenti in cui si realizza la fusione di immagine e scrittura. I bambini colgono il senso dei calligrammi, scelgono un soggetto da rappresentare e provano a inserire, tra le lettere, parole conosciute o il nome dell’oggetto rappresentato.
 


Abbiamo poi rielaborato le nostre conoscenze attraverso attività manipolative.               La MANIPOLAZIONE  permette di stimolare la motricità fine e la coordinazione oculo-manuale, indispensabili nel gesto della scrittura.
-          LETTERE CON LA CRETA. Le lettere tridimensionali ottenute con la creta si prestano a giochi con la forma e l’orientamento: possono essere girate, capovolte, trasformate.

 
-          LETTERE DI SPUGNA- LA STAMPA. Con la stampa i bambini sperimentano i concetti di specularità, ripetitività, variazione, ritmo, rapporto positivo/negativo. Osservando matrici e stampa i bambini formulano previsioni e traggono conclusioni dai risultati ottenuti.
 
Abbiamo inoltre provato a scrivere con il COMPUTER.
I bambini sono attratti da questa forma di scrittura e notano subito differenze rispetto alla scrittura “a mano”. Sono inoltre affascinati dalla possibilità di poter scrivere in corsivo.. Digitando le lettere sulla tastiera in stampatello, infatti, possono apparire in corsivo sullo schermo. Notano però una certa impersonalità rispetto alla scrittura carta-penna.

 
Infine abbiamo progettato l’allestimento di un ANGOLO dei MESSAGGI: uno spazio in cui poter creare e sperimentare i codici alfabetici e scrivere messaggi per i propri amici utilizzando materiali differenti. Lo spazio è allestito con piccole “cassette della posta” individuali, contrassegnate da foto, in cui poter recapitare i messaggi ai destinatari Lo scopo è quello di creare una situazione che solleciti e sostenga la comunicazione e lo scambio, attraverso un primo utilizzo dei codici alfabetici.
 
 


 
 
L’allestimento di uno spazio denominato “l’angolo dei messaggi” si rifà a quanto espresso nelle Indicazioni rispetto al curricolo implicito e, più precisamente, all’idea di spazio come elemento dalla forte valenza educativa e che quindi deve essere al centro di una progettazione consapevole da parte dei docenti per la predisposizione di contesti di apprendimento adeguati.
Per iniziare ci vogliono delle regole:
-          Bisogna trattare bene i materiali
-          Una volta scritto il messaggio, bisogna riordinare il materiale
-          Si può utilizzare l’angolo al massimo in 4 bambini per volta
-          Quando si scrive un messaggio, bisogna scrivere in fondo il proprio nome (a meno che non ci sia un ammiratore segreto!!!!)
-         Quando si finisce di scrivere un messaggio, lo si mette nella cassettina del/della bambino/a che lo deve ricevere
Il materiale messo a disposizione, è già stato sperimentato dai bambini durante lo svolgimento del percorso “Scrivere è un gioco”. Accanto a materiale tradizionalmente utilizzato per la scrittura, ne vengono proposti altri meno convenzionali, ma in grado di suscitare interrogativi, ipotesi e desiderio di provare.



 
Insieme ai bambini sono state realizzate alcune scatole “di parole” che possono essere consultate durante la scrittura dei messaggi: scatola dei nomi (utile, ad esempio, per scrivere il nome del destinatario), scatola delle parole felici e scatola delle parole tristi (i messaggi possono veicolare sia sentimenti positivi che negativi), la scatola del cibo (in riferimento al progetto didattico annuale) e quella delle parole straniere. Quest’ultima ha rappresentato un modo per valorizzare la cultura d’origine di alcuni bambini stranieri presenti nel gruppo.


 
Un bellissimo percorso che spero possa essere spunto di riflessione per tutti!!!

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